
Beata Vergine Maria del Rosario
Dettagli evento

Ora: 7 Ottobre 2010 tutto il giorno
Luogo: Ovunque voi siate e nel Giardino di Maria
Tipo di evento: festa, mariana
Luogo: Ovunque voi siate e nel Giardino di Maria
Tipo di evento: festa, mariana
Descrizione evento
La «festa del santissimo Rosario», com'era chiamata prima della riforma del calendario del 1960, compendia in certo senso tutte le feste della Madonna e insieme i misteri di Gesù, ai quali Maria fu associata, con la meditazione di quindici momenti della vita di Maria e di Gesù. Il Rosario è nato dall'amore dei cristiani per Maria in epoca medioevale, forse al tempo delle crociate in Terrasanta. L'oggetto che serve alla recita di questa preghiera, cioè la corona, è di origine molto antica. Gli anacoreti orientali usavano pietruzze per contare il numero delle preghiere vocali. Nei conventi medioevali i fratelli laici, dispensati dalla recita del salterio per la scarsa familiarità col latino, integravano le loro pratiche di pietà con la recita dei « Paternostri », per il cui conteggio S.Beda il Venerabile aveva suggerito l'adozione di una collana di grani infilati a uno spago. Poi, narra una leggenda, la Madonna stessa, apparendo a S. Domenico, gli indicò nella recita del Rosario un'arma efficace per debellare l'eresia albigese.
Nacque così la devozione alla corona del rosario, che ha il significato di una ghirlanda di rose offerta alla Madonna. Promotori di questa devozione sono stati infatti i domenicani, ai quali va anche la paternità delle confraternita del Rosario. Fu un papa domenicano, appunto S. Pio V, il primo a incoraggiare e a raccomandare ufficialmente la recita del Rosario, che in breve tempo divenne la preghiera popolare per eccellenza, una specie di «breviario del popolo», da recitarsi la sera, in famiglia, poiché si presta benissimo a dare un orientamento spirituale alla liturgia familiare.
Nacque così la devozione alla corona del rosario, che ha il significato di una ghirlanda di rose offerta alla Madonna. Promotori di questa devozione sono stati infatti i domenicani, ai quali va anche la paternità delle confraternita del Rosario. Fu un papa domenicano, appunto S. Pio V, il primo a incoraggiare e a raccomandare ufficialmente la recita del Rosario, che in breve tempo divenne la preghiera popolare per eccellenza, una specie di «breviario del popolo», da recitarsi la sera, in famiglia, poiché si presta benissimo a dare un orientamento spirituale alla liturgia familiare.
Preghiera alla Vergine del Rosario.
Ti saluto, o Maria, nella dolcezza del tuo gioioso mistero e all'inizio della beata Incarnazione, che fece di te la Madre dei Salvatore e la madre dell'anima mia. Ti benedico per la luce dolcissima che hai portato sulla terra.
O Signora di ogni gioia, insegnaci le virtù che danno la pace ai cuori e, su questa terra, dove il dolore abbonda, fa che i figli camminino nella luce di Dio affinché, la loro mano nella tua mano materna, possano raggiungere e possedere pienamente la meta cui il tuo cuore li chiama, il Figlio del tuo amore, il Signore Gesù.
Ti saluto, o Maria, Madre del dolore, nel mistero dell'amore più grande, nella Passione e nella morte del mio Signore Gesù Cristo e, unendo le mie lacrime alle tue, vorrei amarti in modo che il mio cuore, ferito come il tuo dai chiodi che hanno straziato il mio Salvatore, sanguinasse come sanguinano quelli del Figlio e della Madre. Ti benedico, o Madre del Redentore e Corredentrice, nel purpureo splendore dell'Amore crocifisso, ti benedico per il sacrificio, accettato al tempio ed ora consumato con l'offerta alla giustizia di Dio del Figlio della tua tenerezza e della tua verginità, in olocausto perfetto.
Ti benedico, perché il sangue prezioso che ora cola per lavare i peccati degli uomini, ebbe la sua sorgente nel tuo Cuore purissimo. Ti supplico, o Madre mia, di condurmi alle vette dall'amore che solo l'unione più intima alla Passione e alla morte dell'amato Signore può far raggiungere.
Ti saluto, Maria, nella gloria della tua Regalità. Il dolore della terra ha ceduto il posto a delizie infinite e la porpora sanguinante ti ha tessuto il manto meraviglioso, che si addice alla Madre dei Re dei re e alla Regina degli Angeli. Permetti che levi i miei occhi verso di te durante lo splendore dei tuoi trionfi, o mia amabile Sovrana, e diranno i miei occhi, meglio di qualsiasi parola, l'amore del figlio il desiderio di contemplarti con Gesù nell'eternità, perché tu se!, Bella, perché sei Buona, o Clemente, o Pia, o Dolce Vergine Maria
O Signora di ogni gioia, insegnaci le virtù che danno la pace ai cuori e, su questa terra, dove il dolore abbonda, fa che i figli camminino nella luce di Dio affinché, la loro mano nella tua mano materna, possano raggiungere e possedere pienamente la meta cui il tuo cuore li chiama, il Figlio del tuo amore, il Signore Gesù.
Ti saluto, o Maria, Madre del dolore, nel mistero dell'amore più grande, nella Passione e nella morte del mio Signore Gesù Cristo e, unendo le mie lacrime alle tue, vorrei amarti in modo che il mio cuore, ferito come il tuo dai chiodi che hanno straziato il mio Salvatore, sanguinasse come sanguinano quelli del Figlio e della Madre. Ti benedico, o Madre del Redentore e Corredentrice, nel purpureo splendore dell'Amore crocifisso, ti benedico per il sacrificio, accettato al tempio ed ora consumato con l'offerta alla giustizia di Dio del Figlio della tua tenerezza e della tua verginità, in olocausto perfetto.
Ti benedico, perché il sangue prezioso che ora cola per lavare i peccati degli uomini, ebbe la sua sorgente nel tuo Cuore purissimo. Ti supplico, o Madre mia, di condurmi alle vette dall'amore che solo l'unione più intima alla Passione e alla morte dell'amato Signore può far raggiungere.
Ti saluto, Maria, nella gloria della tua Regalità. Il dolore della terra ha ceduto il posto a delizie infinite e la porpora sanguinante ti ha tessuto il manto meraviglioso, che si addice alla Madre dei Re dei re e alla Regina degli Angeli. Permetti che levi i miei occhi verso di te durante lo splendore dei tuoi trionfi, o mia amabile Sovrana, e diranno i miei occhi, meglio di qualsiasi parola, l'amore del figlio il desiderio di contemplarti con Gesù nell'eternità, perché tu se!, Bella, perché sei Buona, o Clemente, o Pia, o Dolce Vergine Maria
- Vorrei quest'oggi riproporre a tutte le famiglie cristiane la preghiera del Rosario, perché possano gustare la bellezza di fermarsi insieme a meditare con Maria, i misteri della nostra Redenzione, e così santificare i momenti lieti e quelli difficili della vita quotidiana. Pregare insieme aiuta la famiglia ad essere più unita, serena e fedele al Vangelo. Maria Regina del Santo Rosario, sia maestra e guida di ogni famiglia in questa preghiera, a me particolarmente cara.
Recitare il Rosario, significa apprendere da Maria come vivere in profondità e pienezza le esigenze della fede cristiana. Recitando il Rosario, noi contempliamo il Cristo da una posizione privilegiata, cioè da quella stessa di Maria, sua Madre. Meditiamo così i misteri della vita, della passione e della resurrezione del Signore con gli occhi e con il cuore di Colei che fu più vicina al suo Figlio.
"Giovanni Paolo II - Commento di Padre Giulio Maria ScozzaroOggi è la Festa della Madonna del Rosario, per omaggiarla trascrivo un capitolo dedicato alla devozione di Pompei, dal mio libro Santo Rosario meditato.
Nel mondo intero la devozione al Santo Rosario è stata da secoli praticata e riconosciuta come la preghiera della Madonna, preghiera umile, fiduciosa e potente. I Santuari sorti con il titolo dedicato alla Regina del Santo Rosario, sono molti.
Uno in particolare è considerato come la terra di Maria, luogo propagatore della vera devozione al Santo Rosario. È il Santuario di Pompei, madrepatria di questa preghiera, epicentro dei devoti che lasciano scorrere tra le dita la benedetta Corona del Santo Rosario.
L’antica città di Pompei era squallida, distrutta dall’eruzione del Vesuvio, deserta in quella zona, solamente abitata dai contadini, sparsi nella vallata. C’era molta miseria, i terreni acquitrinosi, nessuno poteva immaginare cosa stava per nascere lì.
Fino all’8 maggio 1876 a Pompei, nella zona dell’attuale Santuario, non c’era nulla. Proprio in questa valle desolata, spopolata ed abbandonata, la Madonna ha scelto la sede del Santuario dedicato al Rosario. Nella Luce di Dio la Madonna vede e conosce tutto.
Qualcuno doveva dare inizio alla grande ricostruzione anche della cittadina. Nel 1872 arriva per caso il giovane avvocato Bartolo Longo, è lì per curare il patrimonio della contessa De Fusco. Bartolo Longo non era un uomo tranquillo, ma violento, spiritista, anticlericale.
Mai avrebbe pensato che quella sua visita avrebbe cambiato la sua esistenza.
Fortemente toccato dalla Grazia, è convertito dalla Madonna, rinnega tutti i suoi atteggiamenti contro la Chiesa, comincia a pregare la Madonna e diventa un grande apostolo di Gesù e di Maria. Docilmente si lascia guidare dalla Madonna e mentre passeggia per la vallata, sente una voce che lo invita a diffondere la devozione del Rosario. E lui si impegna subito.
Con la sua docilità, la Madonna lo conduce dove vuole Lei. È un grande convertito. Il Santo Rosario sarà la sua preghiera più amata e recitata.
Prima ancora di nascere il Santuario, prima ancora di esserci il quadro della Madonna, avviene il primo miracolo: la conversione di Bartolo Longo, che poi sarà beatificato da Giovanni Paolo II. Ma per portare avanti il disegno della Madonna, subì violentissime persecuzioni, continue calunnie e afflizioni.
Ecco come avvenne la scelta del quadro. Nel 1875 a Napoli in una soffitta di una casa di Suore, vede un quadro della Madonna del Rosario, se ne innamora e decide di metterlo nella prima piccola cappella costruita con l’aiuto della contessa De Fusco. Il quadro viene portato a Pompei su un carro di letame e l’8 maggio 1876 viene collocata la prima pietra per la costruzione del Santuario.
Cominciò a stampare la rivista “Il Rosario e la nuova Pompei”, sia per la raccolta di fondi, sia per propagare il Santo Rosario. Intrepido ed innamorato apostolo, fu uno dei più grandi propagatori del Rosario.
Nella Supplica alla Madonna di Pompei che si recita l’8 maggio e la prima domenica di ottobre, ha manifestato la profondità del suo amore a Maria Santissima: “O Rosario benedetto di Maria, catena dolce che ci rannodi a Dio, vincolo di amore che ci unisce agli Angeli. Torre di salvezza negli assalti dell’inferno; porto sicuro nel comune naufragio, noi non ti lasceremo mai più. Tu sarai di conforto nell’ora dell’agonia, a te l’ultimo bacio della vita che si spegne. E l’ultimo accento delle nostre labbra sarà il Nome tuo soave, o Regina del Rosario, o Madre nostra cara, o rifugio dei peccatori, o Sovrana Consolatrice dei mesti. Sii ovunque benedetta, oggi e sempre, in terra e in Cielo”.
Per l’infiammato amore del Beato Bartolo Longo, negli anni il Santuario è diventato bellissimo, grande, imponente. Da questo luogo, la Madonna continua ad istruire sull’importanza del Santo Rosario, attrae le anime a sé, infonde con più facilità l’amore a Gesù e il desideri
- OH MARIA VERGINE GLORIOSA E REGINA DEI NOSTRI CUORI ,NOI TI AMIAMO TANTO E IN QUESTO GIORNO A TE DEDICATO ...OGNI COSA ABBIA DA TE INIZIO E FINE ...RICEVI IL MIO UMILE RINGRAZ IAMENTO PER AVERCI DONATO LA DOLCE CATENA CHE CI RANNODA A DIO:FORZA DEI DEBOLI E SPERANZA DEI DISPERATI,GIOIA GRANDE NELLE NOSTRE MANI ,SULLE NOSTRE LABBRA E NEL NOSTRO CUORE...AD OGNI AVE MARIA A TE UN FIORE ED UN BACIO :SOTTO LA TUA PROTEZIONE O VERGINE SANTISSIMA OGGI E SEMPRE! AMEN
- Quante grazie ho ricevuto in questi anni dalla Vergine Santa
attraverso il Rosario: Magnificat anima mea Dominum!
Desidero elevare il mio grazie al Signore con le parole
della sua Madre Santissima, sotto la cui protezione
ho posto il mio ministero petrino:
Totus tuus!
GIOVANNI PAOLO II
- O Vergine Immacolata,
Regina del Rosario,
che spargi i tesori
della Celeste Misericordia,
difendici dal male, dall'orgoglio,
e purifica i nostri affetti.
Col tuo materno aiuto e
sotto la tua protezione,
vogliamo vivere,
o dolce Madre di misericordia,
Regina del Santo Rosario.
Amen
- - Elevazione della famiglia cristiana nella luce serena del Rosario Orsu', dunque, Soccorritrice nostra, volgi a noi quei tuoi occhi soavissimi, quei tuoi occhi di Mamma, quei tuoi occhi di misericordia. Guardaci. Aiutaci. E mostraci, dopo il nostro transito, il Frutto benedetto del tuo seno, Gesu'. Che parole! A dirle con tutta la fede, con tutta la tenerezza, con tutta la dolce violenza che palpita in esse, sembra che davvero, o Maria, distolga i tuoi occhi dal contemplare la gloria beatifica di Dio per abbassarli verso di noi, e che davvero tu ci sorrida e che davvero, in quei tuoi occhi, splenda una pietosa lacrima per noi.
Amen. Ave Maria!
(Card. Achille Ratti)>
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